sabato 11 aprile 2015

Giuseppe, Scrabble e...

Ho incontrato Giuseppe la notte di Capodanno.
Avevo deciso di trascorrere quella notte che scivola via inesorabilmente, a cavallo tra le speranze e le delusioni di tutto il mondo, con qualcuno che, magari, aveva davvero voglia di stare bene così come volevo io; almeno quella sera. Ho cercato "volontariato" "capodanno" su internet e ho cambiato la mia vita per sempre. La cosa che mi annichilisce più di tutte è il suo sorriso. Sorride diecimila volte più di me, Giuseppe. Credimi, di sicuro non ne avrebbe ragione. Sorride più di me nonostante il tumore e nonostante tutto il resto che lo accompagna. L'ho visto serio, certo. L'ho visto serio, però, solo quando cerca le parole da mettere sulla plancia. Lo vedi così impegnato, così dedito a cercare la parola che, davvero, ti sembra uno dei più grandi giocatori di sempre dello Scrabble. Onestamente, ero andata solo per trascorrere il Capodanno e, magari, offrire qualche ora della mia vita di tanto in tanto. Da quella sera in poi, invece, mi sono ritrovata, ogni martedì, a non vedere l'ora di andare a cenare alla Casa Alloggio A77, dove lui soggiorna con altri ospiti, per poi rimettere in ordine cucina e salone con loro e, più di tutto, giocare una partita del Campionato della Casa Alloggio A77 che abbiamo appena iniziato. La settimana prossima faccio fare le coppe... Vedrai come saranno contenti di giocare fino a luglio, quando ci sarà la premiazione! :-) Solo una partita. Una partita alla settimana, solo quella. Nessuno è obbligato a giocare a Scrabble. Ho portato Monopoli (e mi hanno pure battuta) e Dama (ma si sono un po' scocciati di giocarci). Scrabble, comunque, è il più gettonato. Giuseppe è in sfida perenne con Antonio (ragazzo sudamericano dolcissimo) che gioca con una flemma che gli invidio. Io li aiuto a piazzare le parole. Loro le creano, io gli dico dove sarebbe meglio metterle, oppure, meglio, gli dico: "là in mezzo, in quella plancia, c'è una E che ci ha sotto una casella rossa che se solo utilizzi quella E, credimi, fai un bingo da qua all'eternità". E non sai le risate quando è l'avversario che trova la casella! Ho chiesto l'amicizia su Facebook a Giuseppe e ci parliamo pure da là. Ho conosciuto sua figlia che se le chiedi perché sta sempre attaccata al papà ti risponde: "perché ci ha il miele". Oltre a giocare con me a Scrabble, Giuseppe mi ha aiutata pure a rimettere a posto il terrazzo della casa alloggio e a piantare belle di notte, girasoli, papaveri e fiori da farfalle inglesi. Ha una forza fisica non da poco, credimi. A lui ho dato il compito di annaffiare le decine di piante in mia assenza ed è un giardiniere provetto. Siamo rimasti dalle 3 alle 8 di sera, sotto il sole di un qualsiasi sabato milanese, a maneggiare terra, seminare e a traslocare lombrichi. Quando ho visto il suo sorriso di soddisfazione, a fine giornata, ho pensato che la vita è bella. La vita è davvero bella, anche quando non dovrebbe esserla. Me lo devo ricordare; per ricordarlo a Giuseppe... Ci sono altri ospiti che giocano a Scrabble alla casa alloggio, ma non ho ancora chiesto loro l'autorizzazione a parlare di loro e, perciò, magari, lo farò un'altra volta. Per ora, che si sappia, Scrabble è atterrato anche tra chi tanta voglia di giocare sembra non averne e, invece, ora, come Giuseppe, sta diventando un vero campione. Questo mi piace fare. Giocare a Scrabble. Vincere o perdere, è irrilevante, per me. E pure a Giuseppe. No, forse no. Per lui perdere non è irrilevante. Specialmente quando mi accusa di barare! :-) Magari, uno di questi giorni, gli chiedo se ha voglia di venire al club... chennesai? :-) Nulla, in questa misera vita, è da dar per scontato... nemmeno l'HIV. Per chi lo volesse conoscere: questo è Giuseppe.






3 commenti:

  1. Non mi sarei persa la splendida opportunità di leggerti per niente al mondo! Ammiro le persone che riescono a trovare la forza laddove altri si sarebbero arresi in partenza! Ammiro chi sa scoprire e apprezzare il valore della vita e riesce quotidianamente a darle un senso, a differenza di molti di noi che si lasciano spesso fagocitare dagli eventi senza rendersi conto di ciò che accade intorno! Ammiro Rosa che scrive con delicata "crudezza" dei piccoli importanti particolari che segnano in qualche modo la sua vita e ci rende partecipi di queste piccole grandi meravigliose emozioni, ogni volta! Un abbraccio a Rosa e un abbraccio a Giuseppe! Buona giornata a tutti! Elvira

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  2. Non servono parole... parlano da soli i tuoi piccoli grandi gesti, lo splendido sorriso di Giuseppe. Mentre leggo, penso che oltre i muri di casa mia c'è quella Vita Vera, che tante, troppe volte mi sono lasciata scivolare addosso senza rendermene conto...senza fare niente per me, per gli altri!!! E quindi dico grazie a te, a Giuseppe, a tutti gli altri, perché mi avete offerto un'opportunità per riflettere, ma soprattutto per re/agire. GRAZIE dal cuore. Vi abbraccio, Lella

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  3. Poche parole, per un commento. Poche parole, per non correre il rischio di cadere nei luoghi comuni o nella retorica. Grande azione, quella di Rosa. Grande non solo per l'atto di solidarietá in sè, per la generosa offerta di sè, a chi con dignitá e pudore chiede il tuo aiuto, la tua presenza. Grande soprattutto per averla realizzata, quell'azione. Non come molti di noi che chissà quante volte si sono detti, e hanno detto, che avrebbero voluto fare volontariato, che avrebbero voluto dedicare un po' del loro tempo a chi è solo, a chi soffre, a chi si accontenterebbe solo di compagnia e capacità di ascolto. Ci sono sempre mille buone ragioni per giustificarsi, quando questi propositi non trovano riscontro. Forse bisognerebbe essersi trovati in quelle condizioni, per capire quanto basterebbe poco per portare serenitá e voglia di lottare e di vivere. Io, appena un po', in quelle condizioni mi ci sono trovato. E forse ci sono ancora. È per questo che non smetterò mai di nutrire un sentimento di gratitudine e di riconoscenza, nei confronti di chi ha voluto dedicare qualche ora del suo tempo a farmi compagnia, a parlare ed ascoltare, a distrarmi. Anche a giocare a scrabble, certo! (La dama la trovo anche io noiosa. Gli scacchi sono troppo tecnici. Suggerirei il backgammon, facile da imparare e da giocare - De Toffoli è autore di un ottimo manuale!-). Sento, quindi, di essere in debito. E se ancora non l'ho fatto, certamente lo pagherò presto, questo debito. Un caro a saluto a Giuseppe e a tutti gli altri amici della Casa Alloggio, che spero di conoscere presto. Un saluto ed un grazie a te, Rosa, che hai portato nel gruppo giocatori veramente speciali. Rino.

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