Modena Re-Play: andante moderato, allegro molto e con brio.
Come una sinfonia in due movimenti è trascorso l’appuntamento alla fiera del gioco di Modena. Sabato 24 la prima giornata: andante moderato. Il
fermento nei padiglioni della fiera era tanto, ma ai tavoli nello stand
dello Scrabble il movimento è stato “moderato” per tutta la giornata.
Non
così per me che, dopo un anno, ritrovavo con grande piacere gli amici di
gioco conosciuti l’edizione precedente: Margherita, Maurizio, Rino. Ci
eravamo frequentati solo per due giorni, ma a me è parso di incontrare
vecchi e cari amici. Ho avuto anche il piacere di conoscere Stefano, che
in treno si è spostato da Firenze per passare a Modena l’intera
giornata. E Franca che si è presa cura di tutti i tavoli con attenzione
affettuosa, come un jolly che compare al momento giusto nel posto
giusto.
A
più riprese durante la giornata ci siamo interrogati sui possibili
motivi di un’affluenza così scarsa ai tavoli, rispetto a come
ricordavo dall’appuntamento dell’anno precedente.
La
collocazione dello stand? Si, forse quello. L’anno scorso eravamo nel
padiglione più grande in una posizione di transito “obbligatorio” e
molto illuminata dal sole attraverso le finestre vicine. Ma forse
invece, che dici, in fondo le persone amano di più divertirsi facendo
movimento spensierato (lo dicevamo osservando i nostri vicini che
offrivano una specie di gioco di bocce) o comunque giochi che richiedono
meno impegno di concentrazione? E poi i tanti giochi di travestimento;
c’erano anche nel 2011, ma a me pare di notarli di più. Cavalieri e dame
medievali, costumi, fiabe, personaggi di cinematografiche guerre
stellari; mentre mangio la mia saporita tigella fuori dai padiglioni,
incrocio un drappello di soldati napoleonici in addestramento e penso
che, sì, ogni tanto abbiamo tutti bisogno di immaginare di essere altro,
ed è anche questo un gioco importante.
Anche
giocando a Scrabble funziona però: per un’oretta il tempo si sospende
(non quello del cronometro!). Sai che stai facendo qualcosa che
finalmente non è “utile” tranne che a farti sentire bene. E non è poco.
In quel momento non sei niente di quello che abitualmente sei.
Arriva
l’ora di chiusura. Stefano rientra a casa, ma promette che il prossimo
anno porterà la sua bambina. E poi Stefano... abbiamo lasciato in
sospeso una lezione! Alla prima mossa d’apertura, cortesemente
accordata, deve avere pensato: qui c’è tutto da fare! Daccapo...ma non
abbiamo potuto continuare perchè c’era bisogno del suo aiuto in qualche
angolo e io ho iniziato una partita con un giocatore che ha abbandonato
il tavolo dopo poche mosse offeso dal fatto che la sua parola sulla
tripla, già utilizzata, non contasse più come a Scarabeo.
Ci
ritroviamo a cena insieme: Rino, Franca, Margherita, Maurizio ed io,
accompagnati alla trattoria dalla “Mitica” verdolona Mercedes che, mi
dicono, ormai da tempo si prodiga generosamente.
(Anch’io
ho l’auto verdolona, ma ammazza Rino ! La tua è linda tanto che vien
voglia di pulirsi le scarpe prima di salirci! Per fortuna non è stato
necessario usare la mia...)
E giù a chiacchierare davanti a tagliatelle e San Giovese. Ci diamo la buonanotte sperando bene per l’indomani.
SECONDO MOVIMENTO: allegro molto e con brio.
Raggiungo
gli amici la domenica in tarda mattinata (chiedo venia: ora legale). e
si preannuncia tutta un’altra musica: allegro molto e con brio.
Magherita
e Maurizio sono già indaffarati ai tavoli a spiegare, giocare con
bambini, cavalieri variopinti, babbi, mamme che hanno un’altra luce
negli occhi. Ed è un crescendo. Qualcuno arriva tutto contento perché
aveva già giocato lo scorso anno e sperava di incontrarci di nuovo. I
tavoli si riempiono.
Alle
15 le condizioni sono mature. Si decide di lanciare la sfida al
campione: tutti contro Rino! Il giorno prima il duplicato in programma
non era stato possibile, ma ora il direttore d’orchestra della kermesse,
Margherita, scrive l’appello su una plancia vuota che viene trasmesso in
evidenza sullo schermo del proiettore.
Verso le 15,30 quattro dei tavoli attivi si iscrivono e inizia il “Rondo”.
Rino
passa come Zorro a ogni tavolo e lascia la sigla (zac-zac) su ogni
tabellone. Dieci mosse, quattro tavoli: tutti e quattro battuti.
Solo
al tavolo di Roberto, mi pare, si attardi un pò di più ad ogni mossa
perchè vicino, a “contare” i punti, c’è il fratello Maurizio. Ed infatti
a giochi finiti, quando vai a vedere il tabellone di Roberto e
“assistente contatore di punti” (Maurizio) è un tripudio di bingo (o
binghi??’) e di punteggio.
Uno spasso! Bravi! Bello!
Tutti ricevono il premio e le foto di rito.
Insomma che dire, ci siamo divertiti fino alla fine. Applausi a tutti sul palcoscenico e dietro le quinte.
Un abbraccio, grazie
Alessandra
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Grazie per il bel commento, Alessandra. Per me è il terzo anno consecutivo ed è sempre un'esperienza entusiasmante. Rosa si prodigherà per farci avere di nuovo uno spazio nel Padiglione A il prossimo anno! Complimenti a Rino per avere retto benissimo l'ardua prova di una simultanea (come dice lui, si difende ancora bene!).
RispondiEliminaA presto
Maurizio
Questa volta speravo proprio di esserci :(
RispondiEliminaGran bel resoconto, Alessandra!